I racconti degli sguardi.

I racconti degli sguardi.

I racconti
dagli sguardi
raccolgo,
come messi mature
arricchite dal tempo.

Dal finestrino (della vita).

Dal finestrino (della vita).

Sempre più cupa e assente
mi scopro,
sempre più distante.
Fuori di me osservo
un fluire convulso
di luoghi e voci,
in dissolvenza.
Soppeso l’eco
d’ogni proferita parola.
Ne rarefaccio l’uso,
avvezza infine
al ritmo profondo
del solo mio respiro.

La scrittura.

La scrittura.

Ricominciai a scrivere,
tracciando segni
con le dita
sulla tua pelle.
Ogni suo rabbrividire,
sorpreso,
era un capitolo nuovo,
un incipit inaudito
di questo nostro libro,
ancora interminato.

I 50 autori selezionati dal sito Ilmiolibro

Ancora una volta il sito de “Ilmolibro” mi onora scegliendomi tra i 50 autori semifinalisti per la sezione di poesia
Qui l’elenco completo dei 50 autori

ilmioesordio 2015, ecco i cinquanta migliori autori di poesia

Per chi avesse piacere (vi ringrazierò uno ad uno) di sostenere i miei versi riporto qui il link del libro prescelto, ove si può farlo leggendolo e facendone una recensione attraverso un proprio commento:

Viaggio con valigie leggere

@ilmiolibro #poesia2015

Nomadi.

Nomadi.

Tra gli incerti destini
degli uomini,
incessantemente
si migra,
nomadi soli,
sotto cieli neri,
senza alcuna certezza.

In cammino.

Ascolta
la luce del mattino
che ti avvolge.
Ti carezza,
cingendoti i polsi
e le caviglie
di ricordi di ieri,
perle e diamanti
lucenti,
ma così pesanti
per il tuo cammino.
Svestili e profumati
con l’unguento
dell’inconosciuto adesso,
con passo lieve,
troverai altre strade,
altrimenti
– quelle sì –
perdute.

Lontananze necessarie.

Lontananze necessarie.

Mi son spesso scoperta
ad attraversare questa vita
come un’estranea,
com’essa, in fondo,
non m’appartenesse davvero.
La giusta distanza,
forse,
per distintamente
discernere lo scarno vero
dall’errore e dall’inganno
di cui m’ha nutrita.

Pendolarismi.

Pendolarismi.

Mi trastullo
in pensieri ondivaghi,
pendolarismo d’anima
oltre che di carne.
Non soffermarsi più
su alcuna immagine ferma,
lasciarsi scorrere così,
come goccia di pioggia,
sui finestrini.
Attimo di presente,
dimentica di pensieri
smessi e di sogni
abdicati da tempo.

Rifugi.

Rifugi.

Fu quello
il memorabile istante
in cui le nostre anime
si riconobbero,
furtive e inascoltate.
Travolti dal presente,
ci rifugiamo, a stento,
lì, come pensieri feriti.

Lapidei commiati

Lapidei commiati.

Peccammo d’incuria, in questa vita. Non smettemmo d’essere quelli che eravamo, rifiutando la vile salvezza dei bugiardi.

#scritturebrevi