Bambina con cappello.
Quella scia di sguardi
e di parole,
ormai perdute, distanti,
che mi trascina,
talvolta, vorticosamente,
non ha nome, non s’acquieta,
se non posandosi,
terribile,
in un male silenzioso,
sul cuore.
Migrazione d’anime.
Parola muta.
Il silenzio abissale
sulle richiuse onde.
Epocali e gonfi
ristanno sulle rive,
gli eterni respinti
dagli egoismi
degli uomini.
Parentesi
Siamo solo un nulla
sospeso
tra la terra e il cielo.
* un pensiero dedicato Marco (Casini ) Forever volato via, in punta di piedi sul suo vascello di poesia.
Nessun senso,
nessuna parola basta,
oggi,
come già infinite volte ieri.
Nulla silenzia
il pianto delle donne,
il sangue innocente
immolato sull’asfalto
dagli altari d’ego
di amebe senza valore alcuno.
Sanguisughe
che parassitano
l’anima e la bellezza
e ci rodono il cuore,
giorno dopo giorno.
Chiedete aiuto a chi davvero vi ama,
ragazze,
salvatevi.
Correte via veloci.
Salvatevi almeno voi,
vi scongiuro,
anche in nome
di chi non ce l’ha fatta.
Cadute accidentali.
Come petali rossi,
si cade,
ad uno ad uno.
Chi nel silenzio,
chi tra urla e deflagrazione
e per tutti il sangue
avrà uno stesso colore.
Solo il vento impetuoso
ci trascinerà via,
pietoso,
verso altri voli,
come carta straccia
lungo la strada.
Danni collaterali.
Danniamo al fango,
al filo spinato
e ai muri di confine
il dolore
e la speranza di vita
di altri come noi,
nati sotto un cielo sbagliato,
senza perdere il sonno
né l’appetito.
Eppure in guerra
– la nostra –
si spezzavano tozzi di pane
e fame e un tetto.
Ora le disperazioni altrui
sono solo
danni collaterali
di deschi non condivisi.
Ai pesci non importa.
Guardo, con insistenza,
le mie scarpe rotte
fluttuare
e frugo ancora
nel fondo delle tasche
per ritrovarvi resti
d’un sogno umano,
in questa disumana
marea di corpi e di speranze,
naufragati e spersi sulla battigia.
Guardo l’orizzonte piatto e blu,
senza confine.
Non ci sono confini né frontiere
dove ti chiedono chi sei,
perché sei partito,
che lavoro vuoi fare,
dove intendi andare
o se c’è guerra
nel paese che hai lasciato.
Nessuno che ti chieda l’età,
in cosa credi, chi ami.
Ai pesci non importa nulla
di chi gli galleggia accanto,
l’acqua ti culla,
dopo averti accolto:
nessuna quota di ripartizione
qui.
Qui c’è posto per tutti.
gialloesse
homo sum: nihil humani a me alienum puto ... τό βιβλίον τῆς ἐμῆς ψυχῆς
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