Ore di luce e di promesse.


Ore di luce e di promesse.

E tutto splendeva,
quel giorno di incanto
e di eterne promesse.
Languidamente
fluiva la luce
tra i nostri
sperduti sguardi.
Ed ogni parola
vestiva di inconsueta
consonanza,
narrandoci
di miele e cannella
versate sulla pelle.

Visione.


Visione.

Percorrere un corso
inaridito,
sperando nell’imponderabilità
d’un fecondo temporale.
‘Ché non sia destino
dell’invecchiare,
preda del malcontento,
l’indossare del cinismo
il mal adorno sorriso
del disincanto.


Fotografando con gli occhi di Hopper

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La splendida mostra di Roma

Frammenti al crepuscolo.


Frammenti al crepuscolo.

Mimetizzando mille
sottaciute battaglie
senza uscita
sotto un sorriso gentile,
anime s’accarezzano
di sguardi trasparenti.
Non c’è più l’urgenza
d’un trasalire
d’eccessi di parole.
Come risacca a sera,
ammararsi, silenziosi,
nei porti occulti dei cuori:
in accoglimenti temporanei,
oltremodo soli,
oltrepassare il buio
in attesa della scialba luce
d’un’altra bianca alba.

Aprendo le finestre sulla vita.


Aprendo le finestre sulla vita.

Sempre aperte,
per te,
le porte della mia anima.
A piedi nudi,
nelle nostre notti precluse,
ti conduco per mano
dei ricordi
nelle stanze luminose
e sconosciute
che abbiamo inventato
scoprendoci,
giorno dopo giorno.

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Il libro nel cassetto.


Il libro nel cassetto.

Che io sia per te
l’importuno sorriso
che si schiude,
un refrigerio d’ombra
negli afosi meriggi
della vita,
il sogno che attendi
di sognare ancora,
la voce che culla
i tuoi pensieri,
il profumato fiore
che, tremante d’emozione,
avresti nascosto nel cassetto,
tra le pagine
del tuo libro preferito.