Tempismo.
Sul margine
delle tue labbra,
l’esitante desiderio
si posa, scegliendo il tempo indimenticabile.
#scritturebrevi #ventaglidiparole #poesia #gerundidiversi
Tempismo.
Sul margine
delle tue labbra,
l’esitante desiderio
si posa, scegliendo il tempo indimenticabile.
#scritturebrevi #ventaglidiparole #poesia #gerundidiversi
Urlo di vita
gli occhi della notte
si spalancano
Condivido, ora che è superata la clausola richiesta dall’evento, le tre poesie twittate per partecipare al Concorso Poetwitter 2016 indetto dalla Biblioteca di Empoli: un terzo posto ex equo che mi rallegra. La premiazione è prevista per domani pomeriggio durante la celebrazione del Giorno della Poesia.
http://www.cittadiniditwitter.it/news/i-poeti-in-140-caratteri-premiati-domani-a-empoli/
Paola
L’impermanenza delle parole.
Le parole,
in rivoli,
ti scivolano via,
trasparenti.
Devi rallentarle,
fermarle,
raccoglierle
su di un foglio di carta,
accoglierle
nel caos limpido
della tua anima,
farne,
per te,
stupore.
Formule magiche.
Mi evoca,
nel silenzio,
un turbamento antico
pronunciare il nome tuo,
come sillabassi
una formula magica
che ti sapesse
riportare a me,
respiro contro respiro,
in un abbraccio di sguardi.
Ricordi.
Ricordo ogni nostro
magnifico istante,
il folto dei pensieri
aggrottati tra le sopracciglia,
schiudersi
in un lampo dei tuoi occhi
e la ruga d’espressione della fronte sciogliersi
nel più indifeso dei tuoi sguardi.
Quella tua voce arrochirsi,
attorcigliandosi
nell’abbracciare,
senza sosta,
un “Ti amo”.
Ricordo
l’infinito racchiuso
in ogni nostro
infinitesimo e minimo
istante di gioia.
Ai pesci non importa.
Guardo, con insistenza,
le mie scarpe rotte
fluttuare
e frugo ancora
nel fondo delle tasche
per ritrovarvi resti
d’un sogno umano,
in questa disumana
marea di corpi e di speranze,
naufragati e spersi sulla battigia.
Guardo l’orizzonte piatto e blu,
senza confine.
Non ci sono confini né frontiere
dove ti chiedono chi sei,
perché sei partito,
che lavoro vuoi fare,
dove intendi andare
o se c’è guerra
nel paese che hai lasciato.
Nessuno che ti chieda l’età,
in cosa credi, chi ami.
Ai pesci non importa nulla
di chi gli galleggia accanto,
l’acqua ti culla,
dopo averti accolto:
nessuna quota di ripartizione
qui.
Qui c’è posto per tutti.
gialloesse
homo sum: nihil humani a me alienum puto ... τό βιβλίον τῆς ἐμῆς ψυχῆς
Parole di una sconosciuta
C’è una vita da vivere, ci sono biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere. La natura insomma ci chiama, egregio Editore, e noi seguiamo il suo appello. (Cesare Pavese a Giulio Einaudi, 14 aprile 1942)
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