La recita.
Oggi che solo una lontana eco resta,
il tenue pulviscolo dei nostri sogni
cantati e urlati per le strade,
ora che s’ammainano bandiere
in cui ci si riconosce a stento,
si resta soli, ciascuno,
con i propri dolori personali,
con le domande antiquate
di ha creduto che l’uomo
fosse il fine,
e la sua dignità
il valore da difendere.
Alle invettive e alle irrisioni
di chi cercava la musica nella vita
ed inventava nuovi copioni
risponde asettica la lotteria dei numeri
e del gioco in cui si butta giù dalla torre
chi non può più competere.
Quelle illusioni che resistevano
agli spintoni e alle lacrime delle lotte,
ora avvampano e cadono sui selciati,
struccate ed esauste,
come attori al termine di una recita
in cui solo loro, i perdenti,
sembrano ancora credere,
in un teatro vuoto.
Suggestioni (foto&parole) © di flameonair
Musica nell’aria
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