La danza sospesa
Parole in equilibrio sul sogno.
La danza sospesa
Il sogno su tesi ed antitesi
20 maggio 2015
Avevo gia commentato “Viaggio con valigie leggere”. Ho ritrovato in questi versi liberi e colti la consueta indefettibile ricerca formale ed espressiva di un’autrice che con caparbio senso della letteratura propone una dimensione estetica ed estetizzante del quotidiano in queste nuove poesie, direi ancora più acuminate delle dell’altra raccolta, “la luce del silenzio mi inonda di risposte che non osai mai porti”. Non bisogna mai dar niente per ovvio, sembra voler significare Paola Mastroddi. L’ovvietà è un materiale plastico che sta all’artista elaborare in forme sempre inusitate. “ne ho visti di giorni sciatti, rovesciati ai margini di strade solitarie”. Da rilevare una unitarietà di discorso, una trama narrativa, per così dire, permeata di una dialettica emotiva. L’amore che ispira questi versi, è una danza che si svolge su un filo sospeso a molti metri di altezza, mai certi di non precipitare e farsi male, nella delusione, “ch’io sia il ciglio sorpreso sulla vertigine” ; ma anche, e perciò, sospeso sulla vertigine, “la libertà di sbagliare, non il torpore dell’abitudine”. La relazione amorosa, l’innamoramento sottende sempre un rischio, e la voce che trattiene i propri segreti nel languore del tramonto sembra qui l’accettazione platonica di questo rischio.
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appunti di viaggio
Viaggio con valigie leggere
07 agosto 2013
Difficile e faticoso recensire i poeti. Eppure ogni tanto mi metto in gioco, quando sono presa dalla musica delle parole e dei concetti, quando la magia della parola mi accalappia per il miracolo intrinseco e il valore della scelta, della posizione, degli accostamenti. Con Paola Mastroddi si parte bene fin dal titolo. Il “viaggio” rappresenta la vita e portarsi dietro valigie leggere è ridurre il bagaglio all’essenziale, alle cose che contano. Il tema della leggerezza attraversa tutta la raccolta come sfondo e come filo conduttore. “Appartarsi”, dice l’autrice, e “catturare solo pensieri leggeri”, e trattenere solo “la piacevolezza dei ricordi”; collezionare “fragili frutti” di “esili fili di pensieri”; distillare “cromie lievi/ nelle gocce calme che rubo/ al fluire tumultuoso”; conservare “attimi che non ingialliscono”. Uno spazio notevole è assegnato alle poesie d’amore, nelle quali l’amato si fa tutt’uno con la natura (“sguardo d’erba”, “ti respiro in un filo di vento”). Mutiamo, mutano le nostre percezioni: “Accade un giorno/ d’improvviso/ di guardare con occhi nuovi/ le cose di sempre” e di godere lasciandosi “andare in balia della bellezza d’un ricordo”. Così per il padre, rivisto, lei bambina, in “quelle domeniche di maggio a Villa Borghese”, insieme alla “risata dei giorni di festa”. La vita leggera, ma positiva. Al figlio: “E tu continua a correre”. “Appallottola i tuoi sogni/ non gettarli via”…”fanne una palla resistente”… “gettala lontano” e corrigli dietro. La vita, “un lungo viaggio per incontrare in altri occhi mille solitudini”, con ancora “la stupida voglia di sorridere dentro”.
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Le segrete armonie


Nuances
Origami di luce
Guardare la vita attraverso il filtro della poesia può essere considerata una via di fuga. Io preferisco pensare, invece che la poesia sia una lente che l’intuito ci porge per riuscire a vedere anche ciò che che della realtà rischia di essere “invisibile” agli occhi.
Le sfumature dell’io
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Diafani passi d’ombra
Edito con IlMioLibro e sul catalogo online Feltrinelli
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Il poeta, scrittore e critico letterario Nicola Vacca ne ha parlato – e di questo gli sono enormemente grata – in questa sua recensione:
La bella poesia del cuore
Fare poesia significa scavare miniere dentro il cuore. Questo è il codice interiore che Paola Mastroddi osserva nella contemplazione assoluta di una parola che esplora a trecentosessanta gradi la vita.
Passi d’ombra (il mio libro, pagine 36, euro 16) è il diario di un’anima in cammino che cerca di dare un senso a tutto nella consapevolezza di un attraversamento che non nasconde nulla e che tutto rivela in una meravigliosa alchimia dello stupore che cerca di ristabilire il primato della bellezza dove regna il buio e l’incertezza.
La poesia di Paola è una straordinaria intuizione di luce che ha nei colori dell’anima la sua grammatica delle emozioni.
È l’essenza della vita l’illuminazione di questi versi che esplodono sulla pagina come bagliori fulminanti che sorprendono per la loro ricchezza interiore: anima, ragione e passione sono tenuti insieme da un filo conduttore invisibile, quell’emozione che può tutto “ in questa nostra /smisurata vertigine”.
I passi di Paola evocano la carne e lo spirito, generano quella nuda verità di cui si avverte la necessità in questo tempo avaro di ricchezza spirituale.
Paola scrive poesie perché crede ancora che un “alfabeto nuovo” potrà salvare il mondo dalla “insostenibilità dell’oggi”.
Davanti al dilagare barbaro dell’analfabetismo emotivo non bisogna abbassare la guardia.
La vera rivoluzione deve avvenire dentro di noi. Quando riusciremo a tenere insieme ragione, anima e passione capiremo che nel silenzio e nell’ascolto c’è la ricchezza vera e anche la bellezza che salverà il mondo dall’anoressia del cuore.
Paola Mastroddi intinge la penna nelle albe incendiate della sua ricca interiorità e con questo libro ci ha donato una epifanica intuizione di luce che va nella direzione giusta.
Nicola VaccaIl cuore analfabeta
Scopro ed imparo da te,
sillabandole le parole,
soffiando su girandole d’emozioni,
un alfabeto nuovo.Il linguaggio dell’amore
è un equilibrio instabile
sbalzi e sussulti d’accenti
che sfiorano i silenzi più cupi.Insegnami a credere
in ogni parola che trascende
l’insostenibilità dell’oggi,
lucente e febbrile tratto
a ricreare il domani.Riflessi
Soave armonia m’avvolge,
fugace,
quando di note consonanti
l’eco improvviso mi giunge.
Misterioso filo
che di tessere insieme
anima, ragione e passione
è capace.
Scrivere poesie può sembrare facile ma scrivere che trasmettano qualcosa è più difficile. Da qul poco che ho letto tu riesci a trasmettere non vuote immagini ma sensazioni vere.
Complimenti
Grazie, le pubblico appunto sperando che sappiano essere pura emozione e che entrino in risonanza con il cuore di chi le legge.
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